Scialpinismo nelle Orobie


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Itinerario 9  - PONTERANICA ORIENTALE (m 2378)

Località partenza: Ca' San Marco, m 1830
Dislivello: 550 + 250 circa m
Tempo di salita: 3 ore
Esposizione: Sud, poi Nord
Periodo: Febbraio - Aprile

Nella zona di Ca' San Marco sono effettuabili alcune interessanti gite scialpinistiche di medio dislivello anche se le quote raggiungibili non sono molto elevate.

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Foto 1 (marzo 1991) - Il Monte Ponteranica Orientale con indicato l'itinerario di salita e di discesa visto dal Rifugio Ca' San Marco.

Negli ultimi anni (inverni 2002 - 2003) tutta la conca è purtroppo diventata terreno prediletto per le motoslitte che scorrazzano liberamente sino a raggiungere il Passo di Verrobbio e la Valle d'Orta, con buona pace del Parco delle Orobie Valtellinesi che lì ha i suoi confini. E' pertanto evidente che, soprattutto nei fini settimana, la zona non può decisamente definirsi tranquilla.

Motoslitte a parte, interessanti sono la salita al Pizzo Segade con discesa sino alle Casere d'Orta e al Monte Tartano. La salita al Monte Ponteranica Orientale è un itinerario di media lunghezza che di solito riserva una bella discesa. La gita richiede neve ben assestata. Prestare particolare attenzione al tratto pianeggiante che dal Rifugio porta al Passo del Verrobbio. Il sovrastante pendio erboso rivolto a sud scarica sempre delle slavine abbastanza consistenti.

Da ricordare che il Rifugio Ca' San Marco era una casa cantoniera della via Priula. Questa strada, concepita ai tempi della dominazione veneta e voluta dal priore Alvise Priuli, fu costruita nel periodo 1592 - 1593 per collegare la Valle Brembana con la Valtellina e con il cantone dei Grigioni. Essa partiva da Porta S.Lorenzo a Bergamo e giungeva a Morbegno.

Foto 2 (febbraio 2003) - Il tratto finale della salita visto dal Passo del Verrobbio.

Percorrere la Valle Brembana seguendo le indicazioni per Mezzoldo - Ca' San Marco. La strada che sale al Passo è di solito tenuta sgombra (almeno a stagione avanzata) dalla neve sino al nuovo Rifugio Albergo, in prossimità del quale si parcheggia. Raggiungere il vecchio Rifugio (m. 1830) e poi proseguire, in direzione ovest, seguendo le tracce del sentiero estivo che sale al Passo del Verrobbio.

Dopo il lungo tratto pianeggiante si supera con alcune diagonali un ultimo ripido tratto e si giunge al Passo del Verrobbio (m. 2026) dove si possono ancora riconoscere i resti di vecchie fortificazioni che risalgono alla prima guerra mondiale.

Foto 3 (marzo 1991) - Il ripido canalino finale che conduce alla cresta

Dal Passo prendere in direzione sud, risalendo il facile pendio e guadagnando un centinaio di metri di quota. Piegare poi a destra e, in leggera salita, attraversare un'ampia conca sino a portarsi alla base dell'evidente ripido canale che porta alla cresta ed alla vetta. Di solito conviene lasciare gli sci qualche decina di metri prima della cresta.

La discesa si svolge per il primo tratto lungo lo stesso itinerario di salita. Prima di arrivare al Passo del Verrobbio, prendere a destra direttamente in direzione della Casera di Cul scegliendo, in funzione della neve, la zona migliore per la discesa. Se la neve lo consente si può arrivare quasi sino al lago di Valmora (m. 1546). Da qui, rimesse le pelli, risalire lungo la strada carrozzabile ed in breve giungere al parcheggio.

Volendo allungare un po' la gita è possibile, dal Passo del Verrobbio scendere, mantenendosi un po' sulla destra, lungo il versante valtellinese.

 

Foto 4 (febbraio 2003) - Il primo tratto di discesa dal Passo di Verrobbio verso il versante valtellinese.

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